Il Dibattito Pubblico per prevenire i conflitti ambientali e sociali

Il Dibattito Pubblico per prevenire i conflitti ambientali e sociali

Negli ultimi mesi abbiamo, forse, imparato a familiarizzare con il concetto di Dibattito Pubblico, che è comparso e continua ad essere presente sui giornali nelle pagine che riguardano lo sport e la città di Milano. Il Dibattito Pubblico per il nuovo stadio, infatti, ha cominciato a prendere sempre più spazio trattandosi di un investimento privato molto sostanzioso e di un tentativo di coinvolgimento della cittadinanza praticamente inedito rispetto alle dimensioni del progetto.
Tentiamo qui di chiarire sinteticamente quale sia il senso e l’obiettivo dell’istituto del Dibattito Pubblico, e perché potrebbe essere, se sfruttato al meglio, uno strumento utile ed efficace per prevenire conflitti di natura ambientale e sociale.

Il Dibattito Pubblico è entrato a far parte della legislazione italiana con il DPCM 76/2018 all’interno del nuovo Codice dei contratti pubblici, ispirato alla legge sul Débat Public francese in vigore dal 1995.
Il nuovo Codice prevede che il Dibattito Pubblico sia obbligatorio per le ‘’grandi opere infrastrutturali aventi impatto rilevante sull’ambiente, sulle città e l’assetto del territorio’’.
L’obiettivo è coinvolgere attraverso informazione, ascolto e confronto le comunità locali interessate, in una fase ancora iniziale del progetto in cui sia ancora possibile apportare delle modifiche.
Il Dibattito Pubblico è gestito da un professionista terzo e neutrale che assume il ruolo di coordinatore del Dibattito.
Il processo può essere interpretato come uno strumento di democrazia diretta in cui i singoli cittadini, oltre ai vari stakeholders, sono chiamati a intervenire dando la propria opinione, ma anche tentando di proporre soluzioni alternative di fronte ad una necessità concreta. Questo termina dopo 4-6 mesi con una Relazione Conclusiva che dovrà essere resa pubblica e con un Dossier Conclusivo pubblicato dal proponente dell’opera.

Il progetto finale non è vincolante per il proponente, cui spetta comunque l’ultima parola. Dunque perché il Dibattito Pubblico è così importante? Nonostante alcuni commenti di vari soggetti coinvolti nelle discussioni riguardo il futuro Dibattito su San Siro, che lasciano intendere che forse si tratta di una perdita di tempo, questo istituto è particolarmente rilevante per ciò che fa emergere.
Innanzitutto aumenta l’informazione: sia nei confronti dei cittadini, riguardo un’opera che avrà un impatto sulla loro vita e comunità, sia per la pubblica amministrazione che avrà l’occasione di essere informata sulle opinioni della sua comunità di riferimento in modo puntuale e concreto. In secondo luogo aumenta la comunicazione, il che potrebbe portare ad un miglioramento dei rapporti tra la cittadinanza, organizzata e non, e l’amministrazione. Infine, potrebbe dar luogo a soluzioni creative e innovative che nascono più facilmente dall’incontro e lo scontro di interessi e soggetti diversi.

Nel caso di un intervento così importante come quello di San Siro, il coinvolgimento delle comunità locali è però non solo utile e previsto dalla legge, in quanto strumento di mutuo apprendimento sia per i cittadini che per la pubblica amministrazione, ma anche cruciale per evitare enormi dispendi di tempo e denaro per far fronte per esempio a quesiti referendari e ricorsi al TAR già paventati nel caso in questione.