Torbiere del Sebino: un percorso condiviso per la tutela di un paesaggio fragile
La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, situata tra i Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca, è uno dei più significativi ecosistemi umidi della Pianura Padana. Oltre al suo valore ecologico, rappresenta un luogo fondamentale per la qualità della vita delle comunità locali: uno spazio di equilibrio tra natura e attività umana, un bene collettivo che custodisce storia, identità e biodiversità.
Negli ultimi anni, la crescente pressione turistica, le trasformazioni urbanistiche e la complessità della gestione delle risorse idriche hanno evidenziato la necessità di una visione condivisa per preservare questo paesaggio fragile e prezioso. È in questo contesto che nasce il percorso di facilitazione promosso dall’Ente gestore della Riserva insieme ai Comuni coinvolti.
Nel settembre 2025 l’Ente Riserva delle Torbiere del Sebino, insieme ai Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca, ha promosso un percorso partecipativo finalizzato a rafforzare il coordinamento istituzionale e a costruire una visione condivisa per la tutela e la gestione sostenibile della Riserva, uno dei più importanti ecosistemi umidi della Pianura Padana.
Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di FacilitAmbiente, con la progettazione e facilitazione a cura di Sabrina Montibello, e ha coinvolto il personale dell’Ente Riserva, i tecnici delle amministrazioni locali, lo studio ZEA (incaricato di tradurre tecnicamente gli esiti), insieme a esperti tematici su rete ecologica, idrologia e procedure di tutela ambientale.
Gli obiettivi principali sono stati:
- Promuovere una visione unitaria tra amministrazioni e attori territoriali
- Rafforzare l’identità della Riserva, valorizzandone il ruolo ecologico e culturale
- Definire buone pratiche condivise per la gestione dell’area protetta
Un processo collaborativo aperto e strutturato
Il percorso partecipativo è stato progettato secondo un approccio di co-progettazione, favorendo un dialogo paritario tra tecnici comunali, amministrazioni, esperti e Ente Riserva. Attraverso metodologie di facilitazione abbiamo costruito un ambiente di lavoro inclusivo, trasparente e orientato alla produzione di soluzioni concrete.
Il processo si è articolato in quattro fasi:
- Avvio e co-progettazione con l’Ente Riserva
- Incontri istituzionali con amministrazioni ed esperti
- Reportistica tecnica, per sistematizzare gli esiti del confronto
- Evento pubblico di restituzione, aperto a cittadini e associazioni
Ogni incontro è stato strutturato in due momenti complementari:
- Sessione informativa: contributi tecnici, approfondimenti normativi e inquadramento metodologico
- Sessione partecipativa: attività di gruppo, analisi condivisa, raccolta di criticità ed elaborazione di proposte operative
Questo modello ha favorito un equilibrio tra ascolto ed elaborazione, unendo competenze amministrative e tecniche e creando un linguaggio comune tra i partecipanti.
Le giornate di lavoro
Il percorso si è sviluppato in tre giornate tematiche, precedute da momenti di co-progettazione e concluse da una plenaria di validazione collettiva. I temi affrontati:
- Valutazione di Incidenza (VIncA): analisi delle procedure, criticità operative e criteri condivisi per semplificare il lavoro dei Comuni
- Rete ecologica e gestione delle risorse idriche: effetti delle trasformazioni territoriali, strategie di mitigazione e strumenti coordinati
- Normative regionali: frammentazione del paesaggio e aggiornamento degli strumenti di pianificazione
Gli incontri hanno alternato interventi esperti e tavoli di lavoro pratici per definire proposte operative realmente applicabili.
Esiti del percorso
Il lavoro congiunto ha portato alla definizione di strumenti utili per supportare la gestione quotidiana della Riserva:
- Documento semplificato per la pre-valutazione dell’incidenza di attività, interventi e programmazioni nell’area della Riserva, con casistiche, riferimenti normativi aggiornati e criteri operativi per i tecnici comunali
- Linee guida e sintesi cartografiche, realizzate dallo studio ZEA, per individuare aree sensibili, zone per compensazioni ecologiche e checklist di specie autoctone e invasive
- Avvio di un coordinamento periodico tra Ente Riserva e Comuni, con incontri trimestrali dedicati all’aggiornamento operativo
Il processo si è concluso con un evento pubblico di restituzione, pensato per condividere risultati e avviare attività divulgative rivolte a cittadini e associazioni.

Prospettive future e Valore del progetto
Il percorso ha gettato le basi per un secondo step di lavoro che coinvolgerà anche enti sovraordinati — Provincia, Consorzi e autorità idrauliche — per consolidare un modello stabile di governance ambientale e una gestione ancora più coordinata del territorio.
Il progetto “Torbiere del Sebino” ha rappresentato un’occasione concreta di dialogo interistituzionale e collaborazione tecnica. Ha creato le condizioni ottimali per accompagnare le parti verso una maggiore comprensioni dei loro ruoli e delle loro esigenze, permettendo non solo di creare omogeneità delle procedure e degli approcci operativi, ma anche di creare una cultura condivisa della tutela ambientale. Con una consapevolezza più forte del valore ecologico e culturale della Riserva il percorso ha rafforzato la cooperazione territoriale e ha creato strumenti operativi capaci di guidare le decisioni future, contribuendo alla conservazione di uno degli ecosistemi più preziosi del territorio.
QUI il report.








